Negri de’ ritratti

Bologna – Fonte: Wikipedia

Giovanni Francesco Negri (Bologna 1593 – 1659), architetto (fu autore della pianta della Chiesa dei Gesuiti in Bologna) e pittore bolognese, figlio di Giovanni Battista e Caterina Cipolli, conosciuto nel secolo anche come letterato e fondatore nel 1640 dell’Accademia Petroniana degli Indomiti che tenne in casa sua le prime adunanze, raggiunse discreta fama per la traduzione in dialetto bolognese della Gerusalemme Liberata, con il titolo La Gerusalemme Liberata/ del Signor Torquato Tasso/ tradotta in lingua popolare antica/ di Bologna per Gio. Francesco Negri/ pittore con l’originale a canto per comodità/ di chi legge e le annotazioni a ciaschedun/ canto di Fabritio Alodnarim./ All’Eminentissimo e Reverendissimo Signore/ Cardinale Spada, mai stampata (ma fatta circolare in copie fra gli eruditi italiani) e conservata in diversi esemplari presso la Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna ed in quella Universitaria (Denise ARICO’, Il Patetico grottesco – “La Gerusalemme Liberata” Bolognese di Gio. Francesco Negri in “Studi Secenteschi”, XXVI – 1985: parte di pubblicazione, interrotta alle ottave del canto XIII, “in folio” avvenne per l’Orlandi a Bologna nel 1628).

Allievo per due anni in Venezia del più celebre Odoardo Fialetti, autore degli inediti Annali delle Storia di Bologna e delle Crociate, il Negri fu considerato un eccellente ritrattista meritandosi il nome di Negri de’ ritratti (Carlo Cesare MALVASIA, La Felsina Pittrice. Vite de’ pittori bolognesi per l’edizione bolognese -1841- del Guidi all’Ancora, parte II, pp. 236 – 237 = Le Glorie de gli Incogniti o vero gli huomini Illustri de’ Signori Incogniti di Venetia, in Venetia, appresso Francesco Valvasense, 1647, pp.163 – 164): per il suo “museo pittorico” fece un ritratto di Angelico Aprosio poco prima di metà XVII secolo.

Come si evince dalla lettura del capitolo XXXII della Grillaia, Aprosio, cui il Negri – presso il quale il frate anche soggiornò essendo in viaggio per Roma aveva donato alcuni suoi sonetti in dialetto bolognese e suggerito nel 1651 il titolo del “Grillo” ovvero Serie degli Imperatori Romani, chiede al figlio Bianco Negri che gli spedisca come promesso dal padre il di lui ritratto e copia di un’opera in poesia, la “Guerra Sacra”, da Francesco fatta stampare poco prima della morte.

Peraltro, alle sollecitazioni in merito dell’Aprosio, lo stesso Francesco Negri aveva risposto con una lettera scritta da Bologna il 10-III-1659 poco tempo prima di morire ove si legge: m’hanno fatto indugiare la dovuta risposta alla gentilissima lettera di V.S. le Chiragre [intendi “chiragra” = grecismo medico per indicare una forma di gotta che colpisce le mani], cha tutto questo Inverno m’hanno tenuto in letto, e le molte occupationi dopo cessate. Hora che posso, rispondo, rendendole infinite gratie della memoria, che tiene d’un suo servitore. E quanto alla sodisfatione di mandarle il mio ritratto, procurarò di servirla: che quando potrò levarmi di letto, dove sono dal giorno di S. Luca in qua, ne farò uno nell’età che mi trovo e gliene invierò un transunto, sì come ancora accoppiarò la Guerra Sacra che già cantai grezzamente, con la Historia di essa, che ho raccolta e fatta stampare ma non ancora publicata, e fin tanto che la Dedicatoria non sarà presentata al Papa non si publicarà [allude alla Prima Crociata, overo lega di militie christiane segnalate di Croce Liberatrice del Sacro Sepolcro di GIESU’ Christo, e del regno di Terra Santa, stampata a Bologna dal 1658 dal Ferroni]. Che è quanto m’occorre dirle con angustia di tempo, mentre per fine la riverisco./ Bologna li 10 Marzo 1659/ Di V.S.& Humilissimo divotissimo e cordialissimo servitore/ Gio. Francesco Negri (B. U. G., Manoscritti Aprosiani: lettera, sotto data, di Francesco Negri).

Bianco Negri, verisimilmente verso la fine del 1668, mandò poi un ritratto paterno da mettersi nella Pinacoteca aprosiana in Ventimiglia assieme al libro richiesto, appunto la Prima Crociata, overo Lega di Militie Christiane, segnalate di Croce, Liberatrice del Sacro Sepolcro di Giesù Christo e del Regno di Terrasanta. Raccolta da Gio. Francesco Negri Bolognese. In Bologna, presso G.B.Ferroni, 1658 (in folio). L’altro figlio Alessandro, Protonotaro apostolico e Canonico della Collegiata di S.Petronio in Bologna, fautore dell’Aprosiana e studioso di monumenti antichi donò inoltre al Ventimiglia Maniliani Bononionsi Monumenti Historico Mystica Lectio, Interprete Alexandro Nigro, lo. Francisci Filio l.V.D. Perinsignis Collegiatae Ecclesiae Bonon. Canonico, Protonotaro Apostolico, Bononiae, Typis HH. de Ducijs, 1661, in 4° (Alessandro aveva anche fatto fare un suo ritratto da donare alla Biblioteca dell’Aprosio per risultar effigiato a fianco del padre ma dopo la sua precoce morte nel 1661 -registrata in Bibliot.Apros., cit., p.315- la trascuratezza del fratello Bianco fece sì che l’opera, mai giungesse in mano del bibliotecario intemelio).

da Cultura-Barocca

Informazioni su adrianomaini

Pensionato di Bordighera (IM)
Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria e contrassegnata con , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento